L'incontro sulla Psicologia del Ritratto Ferito tenuto dal nostro amico dott. Claudio Verri mi ha fatto collegare una mia immagine a pastello fatta diversi anni fa, con l'opera di J.Ensor e volevo presentarla anche qui, per invitare a una riflessione sull'influenza del 'contesto urbano' sulla nostra identità.
Ensor rappresenta una folla di 'maschere caricaturali' intorno a lui che comunque non ne è immune, infatti indossa una sorta di costume carnevalesco, per dichiarare l'ipocrisia ossessiva e il grottesco che notava nella società in cui viveva; io avevo intitolato questo pastello 'Personaggi in scatola' che poi è diventato 'Deformazione', a sottolineare come ognuno di noi cerchi visibilità come modo per esprimere se stesso, consapevolmente o no, e quanto questo tentativo ci deformi pian piano fino a diventare una 'maschera' di noi stessi...
Nella vita è impossibile non mettere maschere. Anche il bambino nella culla vedendo sorridere i propri genitori impara che avere un atteggiamento anzichè un'altro gli porta die benifici (calore, e cibo).
RispondiEliminaSiamo animali sociali che accettano sin da piccoli regole e norme che ci modellano, co traformano in piccoli bonsai controllati e pacifici ( o quasi).
Anche noi per ricevere alla fine "affetto e cibo"!
le Città che abbiamo costruito le gabbie della società in cui ci siamo rinchiusi per proteggerci dalle intemperie però ci hanno chiuso spesso a noi stessi finendo per identificare la maschera con chi la indossa.
Dell'incontro mi è piaciuto molto vedere anche come alcuni artisti indossino le vesti degli animali per riprendersi una connotazione atavica primitiva e ferigna. Dove alle regole e le convenzioni prendono il posto gli istinti e i bisogni del nostro vero io più profondo e segreto.
"Personaggi in scatola" e "Deformazione"...
RispondiEliminaInsomma, il mondo visto da una TV, che è poi come si è ridotto l'essere umano.
Homo Erectus
RispondiEliminaHomo Abilis
Homo Sapiens - Neanderthal
Homo Catodicus
:)